All’inizio c’era soprattutto la fotografia (un punto di vista sul mondo paragonabile alla pratica della vela) la ricerca delle ombre perse nel buio che, a mano a mano, restituisce i suoi fantasmi, le forme e i movimenti che emergonono come embrioni di luce, di energia. Un lavoro chic, gratificante, dietro cui sudare e disperarsi, convulso.
Oggi, al podere Santa Bianca, in val di Cecina, sono gli oli essenziali, un altro tipo di spremitura che ha sempre a che fare con il lato nascosto, apparentemente invisibile. La camera oscura, l’amicizia e la stima di Mario Giacomelli, il grande fotografo marchigiano, le metamorfosi della luce si rinnovano nei vapori sorvegliati dell’alambicco. Anche lì, un’aura, una quintessenza da immaginare e distillare.
Claudio Gaiaschi l’ho sempre visto muovere le mani: artefice come i veri artisti. Adesso che parla di elicriso, timi, rosmarino, lavande, continua nel suo inguaribile fare e pensare.
Cosa lo muove? La curiosità che, se non riguarda la mera distrazione, richiede sempre il suo controcanto di abilità. Uomo abile, velista, corridore d’acqua salata e dolce, fotografo, per un po’ giardiniere – ma forse l’idea di geometrizzare la natura non lo appassionava troppo – poi la svolta di scendere in basso, fino al fiore. In basso, secondo le prove iniziatiche, significa a fondo. Non a caso, il suo podere ha la casa, l’officina sul cocuzzolo e i campi coloratissimi lungo un pendio che ti obbliga a continue discese e salite. Allora, non posso trovare che una coincidenza tra quando entrava in camera oscura e acidando attendeva ai tempi della stampa per cavar fuori quello che aveva intravisto con lo scatto dell’otturatore e il tempo balsamico delle piante, l’ora in cui la pianta dà tutta se stessa. Identica gentilezza, pari attenzione e attesa in modo da “stampare” un olio che conservi, ogni volta diversa, la sua complessità naturale.
Cogliere la complessità delle cose non significa gestirla. Come molti altri campagnoli per scelta, e biodinamici per convinzione, questa nevrosi l’hanno lasciata definitivamente alle spalle.
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