Poggio ai Gioielli è una piccola azienda agricola sulle Colline Pisane, che nasce negli anni ’50 e che da allora si dedica prevalentemente alla produzione dei vini tipici del territorio.

Grazie all’impegno dei proprietari e alla dedizione di molte persone, Poggio ai Gioielli può portare avanti il suo progetto di agricoltura come presidio del paesaggio, del territorio e dell’ambiente rurale.

La missione di Poggio ai Gioielli è quella di riuscire a coniugare produzioni di qualità, rispetto dell'ambiente e tutela e valorizzazione del paesaggio, nella consapevolezza che il futuro dell’agricoltura non può che essere legato al suo passato.

L’azienda si estende su 25 ettari che comprendono il vigneto, l’oliveto e un piccolo frutteto, circondati da bosco e da prati.

I terreni sono di bassa collina, con una composizione del suolo mista argilla/calcare, e l’esposizione è ideale per la coltivazione della vite.

I vigneti di Poggio ai Gioielli sono inseriti in un contesto che esalta la biodiversità, con bosco, siepi e prati. La forma di allevamento è a cordone speronato, per una densità di impianto di 4.000 piante per ettaro.

I vitigni autoctoni presenti da sempre in azienda sono Sangiovese e Canaiolo Nero, per ottenere il Chianti DOCG delle Colline Pisane e il Rosso Toscano, ambedue vini freschi ma strutturati ed adatti all’invecchiamento.

La vinificazione attua sistemi e processi legati alle tradizioni locali. Le uve sono raccolte nelle ore più fresche della giornata per mantenere profumi e qualità. La vendemmia è manuale, per conservare l’integrità dei grappoli e portare in cantina prodotti non ossidati. La fermentazione avviene senza aggiunta di prodotti né lieviti, con macerazione delle vinacce e rimontaggi che permettono l’estrazione del colore naturale e dei tannini. Il vino viene mantenuto in tini a temperatura costante, permettendo la decantazione senza aggiunta di chiarificanti. I travasi vengono eseguiti seguendo le fasi lunari. Tre successive decantazioni consentono di ottenere un vino limpido, vivo, dal gusto deciso, con un contenuto di solfiti ridotto al minimo. Oltre alle tradizionali bottiglie bordolesi, l’azienda ha optato per il confezionamento in bag-in-box, che permette una utilizzazione graduale senza compromettere gusto e colore, per venire incontro alle esigenze di gruppi di acquisto che privilegiano il consumo critico, la filiera corta e l’economia solidale.